Non c’è alcun dubbio che il comparto dei prestiti personali sia uno di quelli che è cresciuto maggiormente nel corso degli ultimi dieci anni, supportando i progetti e le spese di svariate persone e nuclei familiari del nostro paese. La funzione sociale del mondo del credito, quindi, è diventata fondamentale per il corretto funzionamento dell’economia del nostro paese, un supporto indispensabile per alimentare la crescita del PIL nostrano.
Dopo un 2020 inevitabilmente segnato dalla frenata dei consumi, a causa delle restrizioni della pandemia e di un inevitabile maggior paura dei consumatori nell’affrontare spese di qualsiasi genere, quest’anno si è verificato un vertiginoso aumento delle richieste di prestiti, grazie a tassi ancora bassi e alla forte ripresa in atto nel nostro paese, supportata anche dal numero crescente di finanziamenti erogati da società del credito e banche.
Cessione del quinto, tipologia di finanziamento sempre più richiesta
Nel corso degli anni, oltretutto, le opzioni a disposizione del consumatore si sono notevolmente ampliate, affiancando ai tradizionali prestiti personali alcune tipologie particolarmente innovative, che hanno riscontrato il forte interesse da parte dei risparmiatori. Stiamo parlando, ad esempio, della cessione del quinto dello stipendio/pensione, una formula moderna che consente di accedere al mondo dei prestiti ad una pluralità di soggetti maggiore rispetto ai tradizionali prestiti personali.
A differenza di quest’ultimi, la cessione del quinto dello stipendio/pensione può essere richiesta anche da soggetti che, loro malgrado, sono segnalati in CRIF o nel Bollettino dei Protesti. E non è necessario che la domanda venga accompagnata da alcuna garanzia. Il motivo, in tal senso, è presto detto: a fungere da “garante”, parola un po’ forzata ma veritiera, è il datore di lavoro.
La rata, infatti, non viene addebitata nel conto corrente, come avviene per un tradizionale prestito al consumo, ma viene trattenuta direttamente in busta paga. La società che eroga il prestito, di conseguenza, è maggiormente tutelata, in quanto è il datore di lavoro a girare la somma alla finanziaria: il rischio insolvenza, tradizionalmente in capo agli istituti finanziaria, di fatto non sussiste.
Non c’è da stupirsi, quindi, se la cessione del quinto sia diventata una tipologia di prestito particolarmente gradita ai consumatori nostrani. A confermare questo trend in crescita è il report realizzato dai ragazzi di Prestitimag.it, che hanno analizzano il mercato dei prestiti con costanza e continuità nel corso degli anni e dimostrato come la cessione del quinto dello stipendio sia sempre più apprezzata.
Il corretto iter per richiedere un prestito veloce
Va ricordato che la rata trattenibile dalla busta paga non può superare il 20% dello stipendio percepito: importo erogato e durata del finanziamento, di conseguenza, sono direttamente collegati a questi due fattori. Oltre alla cessione del quinto, un’altra formula moderna in costante crescita è quella dei prestiti veloci, alla quale fanno ricorso un numero significativo di consumatori italiani.
I prestiti veloci si contraddistinguono, come dice la parola stessa, per l’estrema velocità con la quale vengono istruiti ed erogati: in alcuni casi, la somma richiesta viene erogata nell’arco di 48 ore. Essi possono essere richiesti direttamente online, il canale più celere per ottenere un prestito nel terzo decennio del nuovo millennio. È indispensabile, quindi, inoltrare la richiesta corredata da tutta la documentazione corretta: cud, ultime due/tre buste paga, carta identità e codice fiscale.
La digitalizzazione, infatti, ha reso estremamente celere l’iter burocratico col quale, viceversa, deve inevitabilmente scontrarsi un comune cittadino quando richiede un prestito in banca o ad una finanziaria. Prima di inoltrare la domanda, tuttavia, è opportuno richiedere un preventivo e valutare tutte le voci di spesa presenti: oltre al tasso puro del finanziamento (TAN), bisogna controllare opportunamente il TAEG (Tasso Annuo Effettivo Globale)