ssd

Gli SSD sono nient’altro che hard disk che, rispetto al classico disco rigido del PC, utilizzano le cosiddette memorie flash. Essi costituiscono un argomento di acceso interesse soprattutto per chi è appassionato di gaming, motivo per cui vi raccomandiamo di fare un salto su gamek.it. Questo perché per giocare online sono necessarie ottime prestazioni di memoria del PC che, in caso contrario, comporta rallentamenti e surriscaldamenti che compromettono il buon funzionamento del PC.

Gli SSD spiegati in breve: a cosa servono?

Si tratta, come anticipato, di hard disk speciali che utilizzano le memorie flash per l’archiviazione a differenza dei dischi rigidi che, invece, contemplano parti meccaniche. Gli SSD sono una tecnologia importante ed avanzata che ha ribaltato le tradizionali concezioni di gestione della memoria interna. Essi hanno ottimizzato il problema dello spazio di archiviazione e hanno reso molto più efficienti le macchine su cui girano. Gli SSD devono però essere confusi come un’evoluzione degli hard disk perché sono tutt’altro.

Come abbiamo visto gli SSD non prevedono l’utilizzo di parti meccaniche e quindi corrono minori rischi di danneggiamenti accidentali, anche se la loro longevità è stimata a circa cinque anni. Le tendenze sul mercato mostrano come sempre più persone decidano di sostituire il vecchio hard disk con l’unità SSD per ringiovanire il PC rallentato e invecchiato. Quanto all’acquisto di pc nuovi, invece, le unità SSD stanno definitivamente sostituendo i classici pezzi di archiviazione. Generalmente sull’unità SSD viene ospitato il sistema operativo e i dati sono gestiti dall’hard disk. Sul web c’è un po’ di confusione circa i sistemi di ottimizzazione degli SSD e che mettono in allerta gli utenti circa “pericoli” che si corrono utilizzandoli. Molti sostengono come gli SSD siano delicati e fragili anche se, in realtà, i principali pericoli sono costituiti quasi esclusivamente dalla temperatura di lavoro del PC.

Perché non è necessario preoccuparsi troppo dell’ottimizzazione degli SSD

Se possedete Windows 10 sarete sollevati nel sapere che Windows sa riconoscere perfettamente e gestire autonomamente gli SSD. L’unico problema che si è verificato, ad oggi, si manifestò con l’aggiornamento di aprile 2018 ma ad oggi l’emergenza è rientrata ed è stata efficacemente risolta. Con i precedenti sistemi operativi, invece, è stato necessario adeguare manualmente il comando TRIM per le unità di archiviazione SSD. A partire da Windows 7 in poi tutto avviene automaticamente.

Potrebbe essere necessario fare una piccola verifica

Trim è un comando che consente di riconoscere quali blocchi di memoria non sono in uso, tipo quelli che si liberano quando eliminiamo un file. Per avviare questa procedura basta entrare nel Promt dei comandi e digitare il comando che segue:

fsutil behavior query DisableDeleteNotify

Se la riposta che si otterrà è il valore “0” questo significa che il comando TRIM è perfettamente funzionante e supportato dal sistema operativo in uso. Molti consigliano di procedere ad un’ulteriore potenziamento disattivando la deframmentazione per gli SSD ma questo è un passaggio inutile proprio perché Windows riconosce autonomamente le unità di memoria, anche quelle a stato solido.

L’ottimizzazione consiste principalmente nel monitoraggio costante delle prestazioni

Il miglior consiglio che possiamo darvi, utilissimo ad ottimizzare gli SSD per migliorare le prestazioni e aumentarne la durata, è quello di controllare o far controllare l’allineamento. Questo procedimento consiste nell’adeguamento della prima partizione di memoria nell’unità per far sì che l’archiviazione inizi proprio all’inizio della pagina fisica. Questa ottimizzazione serve a non far superare i limiti della pagina che comportano scritture aggiuntive e a conseguenti cali fisiologici delle prestazioni.

Tradotto per i non esperti la mancata ottimizzazione in questo senso, cioè tramite allineamento, si verifica quando spostiamo contenuto dall’hard disk vecchio al nuovo SDD.

Come si verifica la salute dell’unità SDD per valutare la necessità di ottimizzazione?

Nulla di iper-complicato. Basta semplicemente affidarsi ad ottimi software che sono ideati per aggiornare i firmware degli SSD e per svolgere altre importanti operazioni di manutenzione come l’avvio degli strumenti di diagnostica e la richiesta di cancellazione sicura e pulita dei dati. I più famosi sono rilasciati tutti dalle case produttrici di SDD come Intel SSD, SanDisk SSD Dashboard, Crucial Storage Executive, Samsung Magician, Corsair SSD Toolbox, Kingston SSD Toolbox, OCZ SSD Utility ecc… Per verificare in che condizioni si trovi l’SSD, invece, potete provare SSD Life, ottimo anche per recuperare file persi e per rilevare eventuali guasti.